CESTELLI PER DIPINGERE MURI: COSA SCEGLIERE?
Nella news dello scorso venerdì, avevamo detto che presto avremmo approfondito un argomento appena accennato.
Quando il pittore occasionale o il writer opta per una piattaforma autocarrata?
Perché a volte non predilige la più confortevole piattaforma verticale?
Certo, in gergo comune sempre di cestelli si parla… capiamone però qualcosa di più.
Dipingere un muro esterno o interno?
Quindi, alimentazione elettrica o diesel?
Innanzitutto diamo per scontato che si debba lavorare su una superficie lineare di medie dimensioni, priva di volumi… e con volumi pensiamo soprattutto ai manufatti solidi di grandi dimensioni, quali – ad esempio – torri e viadotti: di questi però parleremo successivamente in un articolo dedicato.
Allora, abbiamo il nostro bel muro davanti a noi, una grande parete che potrebbe essere lunga 10 e alta 15 metri. Oppure stretta 7 e alta 10… insomma, una sorta di grande tela, di grande foglio bianco.
In quanto dipintori o decoratori professionisti, sappiamo che – meteo permettendo – il nostro lavoro potrebbe richiedere circa una settimana o dieci giorni di tempo. Ponendo di dipingere in esterna, sappiamo già che l’attrezzatura di cui ci avvarremo potrà essere ad alimentazione sia elettrica sia diesel.
Se si ha la possibilità di disporre di energia elettrica per la carica della batteria, si può innanzitutto optare per una soluzione a basso impatto ambientale, quindi si può puntare su una piattaforma aerea elettrica. Oggigiorno le piattaforme elettriche hanno una buona durata nel tempo e buone performance: tutto sta a quanto viene movimentata la macchina, la sua forbice o il braccio telescopico.
Cestelli: meglio piattaforma verticale o autocarrata?
In funzione di quanto constatato da un nostro funzionario commerciale durante il sopralluogo – quindi misurato uno spazio più o meno ampio di manovrabilità, ipotetici accessi quali cancelli o portoni e riscontrati ostacoli in quota da oltrepassare, o ancora irregolarità del suolo – la scelta cadrà indicativamente su una piattaforma aerea verticale o una piattaforma aerea autocarrata.
Chi dipinge, potendo fare una scelta di comodo, predilige la verticale. La piattaforma verticale detta anche scissor o forbice è indubbiamente la soluzione più pratica: veloce nello sviluppo e semplice da utilizzare. E soprattutto dotata di una cesta capiente, utile quindi sia per l’ingombro di vasi di vernice e strumenti di lavoro, sia per agevolare l’operatività stessa della manovalanza in quota.
La piattaforma aerea autocarrata entra in gioco quando si necessita di sbraccio: quando si ha quindi bisogno di superare degli ostacoli, quali pensiline, elementi d’arredo o sporgenze di qualsivoglia genere. Forse meno pratica della verticale, l’autocarrata ha anch’essa i suoi vantaggi. Sono vari i motivi per cui non deve essere considerata una soluzione di ripiego ma una vera e propria alternativa. Infatti:
- NON ci sono costi di trasporto (opzionabile);
- si è autonomi nel ritiro e nella consegna in filiale;
- si può sgomberare l’area di cantiere e custodire al sicuro con più facilità.
Occupazione dello spazio pubblico.
Questione cestelli: cosa è meglio fare?
Quando il muro che andiamo a colorare si affaccia su uno spazio pubblico e il mezzo elevatore occupa suolo pubblico, lo sgombero del veicolo a fine giornata può essere richiesto o quanto meno preferenziale. Pensiamo alla situazione più comune: una piattaforma autocarrata stabilizzata nel mezzo di una piazza o di un viale oppure stabilizzata a cavallo tra il marciapiede e la strada.
In centro città, la piattaforma autocarrata occupa spesso uno dei due sensi di marcia, obbligando il già intenso traffico urbano a canalizzarsi in un senso unico temporaneo o alternato. In questo caso, a fine giornata è semplice e viene quasi spontaneo liberare la carreggiata e parcheggiare quindi l’autocarrata in uno spazio più consono, qual è un parcheggio privato o un’area recintata privata.
Spostare un’autocarrata è veloce, mentre movimentare una verticale per chilometri nel traffico cittadino non è ammesso. Generalmente una piattaforma verticale rimane ricoverata nell’area transennata di cantiere fino a fine lavori. E rientra in filiale solo con un trasporto organizzato con una ditta di trasporti specializzata, che gestisce il carico dell’attrezzatura e lo scarico nella filiale di noleggio di appartenenza.
E se una verticale o un’autocarrata da 20 metri non basta?
Di solito, la maggior parte delle pareti trattate da una piccola impresa di dipinture o da artisti muralisti vengono gestite con una fornitura a noleggio GV3 di verticali o autocarrate da 20 metri (info progetto #fullcolor qui). Non sempre queste soluzioni sono sufficienti. A volte la superficie da trattare è alta decine di metri. E magari si sviluppa su più lati di un parallelepipedo dove lo sbraccio di una piccola autocarrata non è sufficiente o agevole!
In questo caso entrano in scena le semoventi girevoli articolate… ma come detto all’inizio di questo articolo, ne parleremo la prossima volta.
Altri articoli su cestelli e pitture…
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- ARREDO URBANO: PIATTAFORME GV3 A SERVIZIO DELL’ARTE
- IL PROGETTO #FULLCOLOR COMPIE 4 ANNI!
- QUANDO VERTICALE, QUANDO ARTICOLATA?
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